Finali Nazionali U19 2025

Diego Garavaglia EA7 Emporio Armani Milano – College Borgomanero Campionato Under 19 Eccelenza Maschile Roma, 03/05/2025 Foto Gennaro Masi / Ciamillo-Castoria

Pietro Sorato, Alessio Magarini, Giuseppe Invernizzi, Lorenzo Volpato

Da lunedì 28 aprile a domenica 4 maggio la città di Roma ha ospitato le Finali Nazionali U19 Eccellenza 2025, svoltesi tra il PalaTiziano e il PalaLuiss. L’evento ha visto la partecipazione delle 16 migliori formazioni giovanili d’Italia e la vittoria dell’Olimpia Milano, che con un percorso netto ha centrato il back-to-back. Per l’occasione abbiamo scritto delle note in merito alla fase a gironi di 32 ragazzi.

Pietro Sorato | GIRONE A (Fulgor Fidenza, Virtus Bologna, Vanoli Cremona, Svincolati Milazzo)

LEVI VALDO (Fulgor Fidenza | G | 192cm | 2005)

La guardia titolare della Fulgor arrivava a queste finali nazionali come uno dei giocatori più esperti del torneo, nonché uno dei pochissimi ad avere un ruolo da protagonista in un campionato come la serie B Nazionale. Il suo strapotere fisico ha fatto una grossa differenza nel pitturato, dove non ha esitato a sfidare giocatori anche di gran lunga più alti di lui, sia a rimbalzo che nelle numerose penetrazioni generate dal suo fulminante primo passo. Tuttavia, quando è stato costretto a operare per vie perimetrali, Guimdo ha talvolta mostrato un po’ di superficialità nell’affrontare la difesa, andando spesso con troppa sicurezza e non proteggendo la palla, come dimostrano le 3.7 palle perse a partita. Per quanto riguarda il tiro da fuori, come dimostrato anche nel corso della stagione, il camerunense ha ancora parecchio lavoro da fare, sono state infatti solo 2 le conclusioni messe a segno dall’arco su 11 tentativi.

MAODO MANE (Fulgor Fidenza | C | 213cm | 2007)

Disputa una fase a gironi estremamente solida, nella prima partita contro Cremona coach Stefano Bizzozi preferisce andare con quintetti un po’ più piccoli, quindi Maodo viene poco utilizzato; ma nelle due gare successive diventa un grande problema per le difese avversarie tirando con l’80% da due punti su 20 tentativi complessivi. In particolare ha dimostrato un’ottima abilità di coordinarsi nel concludere gli assist dei compagni al ferro senza perdere l’equilibrio e una migliorata, anche se non ancora buona, comprensione degli aiuti nel pitturato. Inoltre il classe 2007 ha avuto un ottimo impatto a rimbalzo offensivo (3.7 di media) grazie alla sua wingspan e ai suoi piedi piuttosto mobili che gli permettono di rollare velocemente al ferro. In difesa oltre alla componente intimidatoria che porta con la sua sola presenza in campo, sa individuare il timing giusto per stoppare e occasionalmente anche non farsi battere dagli esterni sul perimetro; sul pick and roll se elimina alcuni momenti di distrazione ha un potenziale difensivo notevole.

MATTEO BAIOCCHI (Virtus Bologna | A/G | 196cm | 2007)

Giocatore tornato da un infortunio pesante pochi mesi fa, costretto ad inserirsi in un gruppo un po’ diverso da quello che aveva lasciato ma comunque con un ruolo di rilievo nella squadra. In queste finali nazionali si è sicuramente visto il lavoro fatto dal classe 2007 per tornare ai suoi vecchi livelli. Infatti le sue prestazioni sono state determinanti per la squadra di coach Mattia Largo, in particolare nella sfida contro Cremona dove insieme ad Accorsi è stato il fattore decisivo per portarsi a casa la vittoria. Giocatore che possiede un palleggio e un controllo del corpo di gran lunga sopra la media per un giocatore delle sue dimensioni e che deve ancora compiere 18 anni. In particolare è interessante la facilità con cui è arrivato al ferro in determinate occasioni partendo da situazioni senza vantaggi creati precedentemente; è bravo nell’usare esitazioni e virate per separarsi nettamente dall’avversario e concludere con la sua lunghezza. Ha avuto un impatto positivo anche in difesa dove la sua mobilità di piedi gli permette di essere molto versatile e difendere più posizioni. Il tiro da fuori ha ancora bisogno di lavoro, sia sull’efficacia che nella velocità del movimento (1/13 da tre in tre partite).

MATTEO ACCORSI (Virtus Bologna | G | 191cm | 2007)

Da diversi anni ormai punto di riferimento offensivo della Virtus Bologna, si può dire che ha rispettato le aspettative nei suoi confronti in questa fase a gironi, culminata con la prestazione da 28 punti contro la Vanoli Cremona. Giocatore il cui marchio di fabbrica è il tiro da tre punti in catch and shoot, non si è certamente tirato indietro al primo errore e alla fine oltre che con un volume molto alto ha concluso con percentuali sufficienti (33.3% da tre in tre partite); ma la buona notizia per lo sviluppo di Accorsi è che in queste finali ha saputo variare le sue conclusioni in modo da risultare più efficiente. Ha dimostrato di non essere spaventato dai contatti nel pitturato, andando più volte spalle a canestro alternando giocate di forza a giocate di astuzia. Inoltre si è creato separazione nei tiri da fuori in modo più costante rispetto al passato, usando spesso lo snatch dietro la schiena. Da tenere d’occhio il suo miglioramento fisico, che potrebbe colmare uno dei tasselli che gli manca per essere una potenziale minaccia offensiva a 360 gradi.

MATTIA DE MARTIN (Vanoli Cremona | A | 198cm | 2005)

Torneo leggermente al di sotto delle aspettative per il ragazzo nel roster della prima squadra della Vanoli Cremona. Il nativo di Vicenza, come ha dimostrato nel corso della stagione di U19 Eccellenza (21.4 punti di media) è uno dei giocatori più talentuosi della generazione 2005, unisce un profilo fisico notevole ad una capacità di shot-making e ball-handling fuori dal comune. Nelle tre partite disputate nel girone A, in particolare nelle due sfide contro Fidenza e Bologna, si sono viste le sue debolezze piuttosto accentuate dalla fisicità e dalla preparazione delle difese affrontate. In particolare, l’ex giocatore di Bergamo ha spesso operato per vie perimetrali, senza quasi mai penetrare le difese esterne e scatenare rotazioni, che per un sistema di gioco come quello di Cremona che punta a trovare il maggior numero possibile di triple aperte ha fatto la differenza. Nei tiri dalla media distanza, una delle sue soluzioni preferite, ha faticato molto a trovare ritmo (8/30 da due punti in tre partite) e inoltre, è riuscito ad andare in lunetta con continuità solo nella sfida contro Milazzo. Da dietro l’arco invece ha avuto ottime percentuali (44.4% su 18 tentativi totali) avendo un impatto sia dal palleggio che in catch and shoot. In assenza di lunghi veri e propri ha dato una grossa mano a rimbalzo (9.3 di media).

NICOLA FANTOMA (Vanoli Cremona | G | 190cm | 2006)

Giocatore arrivato questa stagione da Trieste, ha subito preso le redini offensive della squadra e si è fatto distinguere anche in Serie B Interregionale dove è in doppio tesseramento con SanseBasket Cremona. Giocatore che fa della velocità e dell’astuzia i suoi punti forti, ha infatti sorpreso innumerevoli volte le difese avversarie attaccando nei primi secondi del cronometro o scappando in transizione. Molto preciso nei pressi del ferro (11/17 da due punti in tre partite) dove la sua capacità di proteggersi estendendo il braccio e di velocizzare l’esecuzione al momento giusto gli permettono di realizzare anche contro i lunghi avversari. Uno dei pochi nel roster di Cremona che è riuscito a far muovere la difesa e trovare soluzioni alternative ad un tiro contestato da fuori. Ha avuto però difficoltà da dietro l’arco (3/14) dove deve lavorare nel crearsi soluzioni dal palleggio e nell’affrontare la pressione difensiva di squadre come la Virtus Bologna (4.7 palle perse di media). Anche lui ha fatto la sua parte a rimbalzo (6 rimbalzi di media).

MICHAEL SCREDI (Svincolati Milazzo | PG | 191cm | 2005)

L’esperto leader tecnico ed emotivo della squadra in rappresentanza del Sud Italia, che conta quasi 500 punti in questa stagione di Serie B Interregionale ha decisamente litigato col canestro in questa sua ultima esperienza nel basket giovanile. Probabilmente a causa di difese a cui non è stato abituato in stagione regolare ma anche di semplice varianza, il nativo di Milazzo ha iniziato questa fase a gironi con un 0/13 dal campo contro la Virtus Bologna a cui ha provato a rimediare con un 4/6 ai tiri liberi e con 2/10 dal campo nella partita successiva. Giocatore dotato di un buon ball-handling fa della capacità di decelerare e accelerare il suo punto di forza, riesce spesso ad ingannare i difensori mantenendo sempre una stance molto bassa per poi andare al ferro o alzarsi per un tiro da fuori. Talvolta si butta in mezzo alla difesa senza un’idea ben chiara di cosa fare non vedendo i compagni liberi e perdendo palla.

GIUSEPPE GIAMBO’ (Svincolati Milazzo | G | 187cm | 2006)

Miglior realizzatore della squadra siciliana in queste finali nazionali, anche lui protagonista in Serie B interregionale. In un attacco che, a questo livello, aveva pochi punti di riferimento, Giambò ha saputo dare diverse scosse realizzative che hanno permesso alla squadra di coach Giuseppe Ferlisi di non sprofondare e di rialzare il morale dei compagni. Giocatore che non perde fiducia quando la sua squadra fa fatica a trovare il canestro e di fronte a difese molto preparate come quelle che ha incontrato nel girone A. Il classe 2006 fa del tiro da fuori la sua arma principale, in particolare non ha esitato a ricorrere a soluzioni in movimento da dietro l’arco che hanno impensierito la difesa e talvolta gli hanno permesso di guadagnare viaggi in lunetta, anche se spesso non convertiti (47.1 % in tre partite). La zona del campo in cui ha avuto più successo è però stata quella del midrange dove ha spesso punito le difese con veloci soluzioni in pull-up. In difesa nonostante faccia un po’ fatica a livello fisico è reattivo e capisce spesso le linee di passaggio (2.7 palle recuperate di media).

Alessio Magarini | GIRONE B (College Borgomanero, Stella EBK Roma, Reyer Venezia, Varese Academy)

RENÈ D’AMELIO (College Borgomanero | A | 203cm | 2005)

È il prototipo fisico verso cui la pallacanestro moderna sta andando. Alto 203cm per 90kg, con un wingspan di 215cm e atleticamente fuori categoria, l’ala nativa di Ivrea (TO) è il miglior prospetto a lungo termine del girone B. Incaricato di marcare Pietro Iannuzzi, a questo livello può cambiare su tutti i pick and roll e difendere tranquillamente 4 posizioni (2 to 5). Nella fase a gironi ha stupito soprattutto la sua capacità di essere sempre sulle linee di passaggio per deviare e intercettare palloni (2.3 a partita), che gli hanno permesso poi di guidare in palleggio le transizioni e i contropiedi di Borgomanero. Molto bravo a passare rapidamente dalla fase difensiva a quella offensiva, uno degli aspetti del suo gioco che è migliorato sensibilmente è il palleggio; ha infatti mostrato un ottimo controllo del pallone, unito a rapidi cambi di direzione e una perfetta coordinazione nei movimenti. Giocatore abbastanza verticale (15 rimbalzi in 29 minuti contro Venezia) e laterale, qualche volta è però rimasto un giro indietro in difesa. Possiede una meccanica discreta e potrebbe diventare una minaccia dall’arco nel futuro; ha inoltre fatto intravedere qualche flash di creazione di tiro da 3 punti dal palleggio, che potrà sviluppare e aggiungere al proprio bagaglio tecnico nei 4 anni di college (se intraprenderà quel percorso). Contro Varese Academy (4:10, 1Q) ha creato il miglior highlights dell’evento: DHO per Piccirilli in ala sinistra, rolla, riceve il passaggio schiacciato e inchioda al ferro posterizzando Seini (213cm).

ANDREW OSASUYI (College Borgomanero | C | 205cm | 2005)

Late bloomer arrivato a Borgomanero solamente sul finire della scorsa stagione e con ancora ampi margini di miglioramento, insieme a D’Amelio ha formato la coppia di interni più dominante della manifestazione. Nella fase a gironi è stato senza ombra di dubbio il giocatore più incisivo di coach Di Cerbo sul lato difensivo e le 3.7 stoppate di media ne sono il risultato. Giocatore dotato di un’ottima mobilità, verticalità e un grande timing, ha stoppato sia lunghi (ex. Seini e Lumena) in episodi di gioco spalle a canestro, che esterni (ex. Eramo e Forconi) in situazioni dinamiche di uno contro uno. Ottimo atleta, alto 205cm per 88kg e con un wingspan di 214cm, sporadicamente ha faticato proprio in post basso a contenere giocatori fisicamente più pesanti. In alcune occasioni, costretto a marcare i piccoli avversari, ha mostrato una rapidità laterale e controllo di braccia e corpo interessanti per il futuro, mentre lontano dalla palla è sempre una minaccia sia per sporcare palloni che in aiuto per proteggere il ferro. In attacco comprende bene di essere la quinta opzione e di avere quindi un ruolo limitato; gli 8.3 punti di media nelle tre partite del girone sono frutto soprattutto di tap in e alley-oop (zero tiri presi dall’arco). Mobile, veloce, esplosivo, coordinato, è efficace in contesti dinamici che prediligono la transizione e una motion offense; in futuro sarà principalmente un rim runner e roll + cut big.

JEROME NTSOUROU (Stella EBK Roma | A | 205cm | 2006)

Tre anni fa il nome di Jerome Ntsourou fece il giro del mondo dopo aver posterizzato un ragazzo americano di Sierra Canyon High School, durante il tour europeo pre-stagionale di Bronny James e compagni. Nato in Congo e arrivato in Italia tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, l’ala della Stella EBK Roma presenta tuttora un fisico molto asciutto con braccia lunghe. Probabilmente il giocatore con più esperienze nazionali e internazionali di coach Finelli, ha avuto un impatto significativo su entrambi i lati del campo in tutte e tre le partite del girone. In attacco è ancora abbastanza grezzo, può fare passi molto lunghi e ha una buona meccanica ai tiri liberi. Può mettere palla a terra discretamente, sia per crearsi un tiro attaccando il ferro che per muoversi in campo, come Osasuyi però la maggioranza dei suoi punti (8.3) derivano da tap in e alley-oop. In difesa è stato molto utile grazie alla sua bidimensionalità. Attivo su ogni palla vagante. Nella vittoria (55 a 53) contro Venezia ha marcato Pietro Iannuzzi nell’ultimo possesso.

ALESSANDRO FORCONI (Stella EBK Roma | G | 192cm | 2006)

Capitano della formazione capitolina, si è presentato alle Finali Nazionali U19 2025 come il probabile leader offensivo della squadra, ruolo che non è invece riuscito a caricarsi sulle spalle. La guardia marchigiana ha infatti segnato solamente 18 punti in totale nelle tre partite del girone (6/14 da due, 2/15 da tre e 0/2 ai tiri liberi), mentre ha distribuito 11 assist (1 vs Borgomanero, 2 vs Venezia, 8 vs Varese); contro Varese ha infatti eseguito spesso la lettura corretta con il timing giusto sui pick and roll. In situazioni di difesa schierata fatica a battere il proprio uomo dal palleggio e intorno al ferro non riesce a mantenere i contatti, mentre in transizione e soprattutto in contropiede ha trovato molti dei suoi punti. Purtroppo anche il tiro dalla lunga distanza necessita di grande lavoro, al momento è lento e rigido. Nel corso della manifestazione il suo apporto difensivo è aumentato progressivamente.

PIETRO IANNUZZI (Reyer Venezia | G | 195cm | 2006)

È il giocatore più talentuoso del roster di coach Buffo e uno dei migliori tiratori dell’evento. Alto 195cm per 87kg e con un wingspan di 200cm, ha un fisico già pronto per poter giocare in Serie A. Il 6 su 24 da tre punti dei primi tre giorni di partite è un dato che non deve far spaventare, perché è il frutto di qualche forzatura e scelta di tiro sbagliata, un aspetto nel quale il prospetto torinese deve sicuramente migliorare. Il prodotto di punta della Reyer Venezia è infatti, come detto in precedenza, uno dei migliori tiratori del panorama cestistico giovanile italiano. Dotato di una meccanica eccellente, senza dip, fluida, con un rilascio veloce e tanto backspin dato alla palla, può essere mortifero non solo da spot up e in uscita dai blocchi, ma anche da una creazione personale dal palleggio. Si muove tanto senza palla. In cabina di regia e sui pick and roll ha avuto qualche responsabilità, che ha gestito in modo incostante: in alcune situazioni ha preso decisioni discutibili che hanno generato palle perse, nelle altre ha fatto intravedere qualche flash di lucidità e consapevolezza della propria gravity che gli hanno permesso di servire i propri compagni. Fa pochissimi cambi di velocità. Quando decide di attaccare l’area gestisce bene i contatti sul palleggio. In difesa ha marcato Piccirilli, Forconi e Pinzi.

FILIPPO FAVARETTO (Reyer Venezia | PG | 177cm | 2006)

Il “furetto della laguna” è stato il giocatore più impattante della Reyer Venezia in questa finale nazionale. Visto giocare dal vivo l’ultima volta alle Final Eight di LBA NextGen Cup, in cui segnò 24 punti in 24 minuti all’Olimpia Milano, il classe 2006 non ha disatteso minimamente le aspettative a Roma. Arrivato in estate da Castellana Mestre, con cui giocava in Serie D e U19 Gold, le caratteristiche tecniche che porta in campo insieme ai suoi soli 177cm sono state un rebus impossibile da risolvere per le difese di Varese Academy, Stella EBK Roma e College Borgomanero: 23.0 minuti, 18.0 punti (12/18 da due, 6/20 da tre, 12/20 ai tiri liberi), 3.4 assist, 3.4 rimbalzi e 3.0 palle rubate. High motor, in difesa cerca di colmare il gap fisico con tanta volontà, energia e velocità di mani e piedi. Ha faticato a creare opportunità con difese schierate a zona.  Quando è in campo il ritmo si alza notevolmente, ha un primo passo bruciante ed è velocissimo. I tre palloni rubati per gara arrivano tutti dal pressing sul portatore, che si convertono in sei punti in contropiede. Predilige giocare transizioni veloci, che ha concluso con appoggi al ferro dopo aver battuto l’uomo, falli subiti, oppure collassi che gli hanno permesso di cercare il compagno libero. Un aspetto che ha colpito decisamente è stata la qualità delle letture dei pick and roll per i rollanti, gestiti efficacemente, sia con hook che pocket passes. Da migliorare invece il tiro dalla lunga distanza; al momento non è una minaccia credibile.

AMADOU SEINI (Varese Academy | C | 213cm | 2007)

La torre di Varese Academy è il motivo per cui la sua squadra è arrivata così lontano in questa stagione sportiva. Si è presentato a Roma con una media di 23.5 punti, 17.2 rimbalzi e 2.2 stoppate nel girone piemontese e 17.0 punti, 18.5 rimbalzi e 1.5 recuperi nelle due partite degli spareggi di Pisa. A causa di una maggiore attenzione da parte degli avversari e di un tasso fisico superiore, nelle tre partite del girone le cifre del centro camerunense sono scese a 12.3 punti, 12.0 rimbalzi e 1.7 recuperi, un calo che, unito all’assenza di Cristian Sartori, ha impedito ai ragazzi di coach Danna di rimanere competitivi in nessuna delle tre partite. Considerato il miglior prospetto camerunense e già nel giro della nazionale maggiore, è un lungo old school di 213cm per 110kg, tecnicamente limitato. Con pochissimo atletismo, esplosività e verticalità, la sua comfort zone è nel pitturato, dove conclude quasi sempre con la mano destra. Oltre i tre metri dal ferro, al momento, non rappresenta una minaccia. È relativamente coordinato e, sia che riceva in post che dopo un rimbalzo offensivo, è efficace nel concludere con un hook shot senza abbassare la palla. Ottimo rimbalzista offensivo (4.7 di media), il suo impatto va oltre le statistiche: molti rimbalzi dei compagni nascono dal raddoppio che subisce. Difensivamente è molto limitato: troppo lento di piedi, può difendere il pick and roll solo in low drop, e ogni volta che finisce sul perimetro fatica enormemente a fare cambi di direzione e recuperare posizione in area.

ALESSANDRO PINZI (Varese Academy | G/A | 195cm | 2006)

Wing mancina con un corpo e un atletismo sufficientemente interessanti, ha provato a prendersi il ruolo di leader offensivo della squadra lombarda. Con 32 minuti di media sul parquet è stato il giocatore più utilizzato da coach Danna, e il proprio impegno difensivo ne ha risentito in alcune situazioni: contro Venezia ha marcato Iannuzzi (23 punti), nel match con Borgomanero si è alternato su Piccirilli (25 punti) e D’Amelio (13 punti), mentre contro la Stella EBK il matchup è stato con Forconi (7 punti). La meccanica di tiro è da sistemare: non stende completamente il braccio e non spezza minimamente il polso. Tende a usare quasi esclusivamente la mano sinistra. Quando si trova sul lato sinistro del campo solitamente penetra sul fondo e crea separazione per un tiro dal mid range o conclude al ferro, mentre a destra dopo due palleggi con la mano debole si gira per giocare in post, uno/dei palleggi mentre fa a spallate, separazione, finta di tiro, passo e tiro con il mancino. Nel complesso, una tre giorni positiva per lui; si è messo in mostra per l’anno prossimo.

Giuseppe Invernizzi | GIRONE C (Olimpia Milano, Scaligera Verona, Crocetta Torino, Pistoia Basket)

DIEGO GARAVAGLIA (Olimpia Milano | A | 198cm | 2007)

Nessuna sorpresa: Diego Garavaglia ha confermato le attese, dimostrando ancora una volta di essere uno dei prospetti più promettenti della pallacanestro italiana. Leader emotivo e tecnico dell’Olimpia Milano U19, ha guidato la sua squadra con la consueta freddezza e intelligenza cestistica. Garavaglia è un giocatore sempre lucido nelle scelte, raramente forzato, capace di mantenere alta l’intensità su entrambi i lati del campo. Se i suoi 15 punti di media testimoniano l’affidabilità offensiva, ciò che ha davvero colpito durante le finali nazionali è stato l’impatto difensivo. La sua capacità di leggere il gioco avversario è stata impressionante: sempre pronto a passare sui blocchi, tenere l’uno contro uno e intervenire con il tempo giusto per recuperi e palle rubate decisive. Se sarà in grado di migliorare il proprio ball-handling nelle situazioni di pressing e di isolation 1vs1 credo che possa diventare uno dei volti futuri della nazionale maggiore italiana. Per continuità, concentrazione e lettura difensiva, Garavaglia si candida come uno dei migliori difensori U19 d’Europa. Un profilo completo, maturo, che sembra già proiettato verso palcoscenici di livello superiore.

LUIGI SUIGO (Olimpia Milano | C | 220cm | 2007)

Luigi Suigo è un prospetto semplicemente unico nel panorama cestistico internazionale. Il lungo classe 2007 ha attirato l’attenzione di addetti ai lavori da tutto il mondo e ha confermato alle finali nazionali il motivo di tanto interesse. Con i suoi 220cm di altezza, Suigo è stato un fattore dominante, capace di incidere in entrambe le metà campo con una presenza fisica e tecnica fuori dal comune. La tripla doppia in semifinale contro College con 13 punti, 12 rimbalzi e 12 stoppate ha lasciato tutti i presenti senza parole. Ha chiuso il torneo con punti e rimbalzi in doppia cifra di media, numeri che certificano il suo impatto, ma che non raccontano tutto. Quando è concentrato, Suigo riesce a essere semplicemente devastante: possiede un controllo del corpo sorprendente per un giocatore della sua statura, unito a una rapidità laterale rara che gli ha permesso, in più di un’occasione, di tenere il passo anche con i playmaker avversari nei cambi difensivi. Il suo potenziale è enorme, e i margini di crescita fanno sognare. Se saprà trovare continuità mentale e consolidare le sue già eccellenti doti fisiche, Suigo ha tutto per diventare uno dei lunghi più interessanti della sua generazione a livello globale.

THEO AIRHIENBUWA (Scaligera Verona | G | 200cm | 2006)

Theo Airhienbuwa era uno dei prospetti più attesi delle Finali Nazionali, e le aspettative non sono state tradite. Dopo aver catturato l’attenzione con la prestazione del 12 aprile in Serie A2 contro Piacenza,13 punti in soli 18 minuti, c’era grande curiosità attorno alla sua prova nel contesto giovanile. Guardia mancina di 2 metri con un fisico imponente, Theo ha messo in mostra tutto il suo potenziale: ha chiuso il torneo con 16.5 punti e 5.0 rimbalzi di media, dimostrando una netta superiorità fisica rispetto alla concorrenza. Il suo body frame da giocatore già pronto per livelli superiori, unito a doti atletiche evidenti, lo ha reso una costante minaccia offensiva in ogni partita. Ciò che rende Airhienbuwa particolarmente interessante è la prospettiva: il suo bagaglio tecnico è in continua evoluzione, e vederlo confrontarsi con avversari di pari fisicità in contesti più competitivi sarà fondamentale per valutarne pienamente il potenziale. In chiave futura, un’ulteriore crescita sul piano difensivo potrebbe fare di lui uno dei profili più completi della sua annata.

MASSIMO FROSINI (Scaligera Verona | A | 197cm | 2007)

Massimo Frosini è uno dei prospetti più intriganti tra i 2007 visti alle Finali Nazionali. Ala di 197cm, ha mostrato segnali molto interessanti, sia in termini di produzione offensiva che di potenziale di crescita. Con un fisico ancora in evoluzione, resta da capire se il suo sviluppo lo porterà a guadagnare ancora qualche centimetro, un’ipotesi tutt’altro che remota, considerando che il padre Alessandro è alto 208cm. In campo, Frosini ha chiuso il torneo con 11.5 punti e 4.5 rimbalzi di media, ma ciò che ha davvero attirato l’attenzione è stata la sua efficacia nel tiro da fuori: 55% da tre punti in quattro partite, una percentuale altissima per un’ala della sua età. Spicca in particolare la prestazione contro Don Bosco Crocetta, dove ha messo a segno 21 punti in appena 20 minuti, con uno straordinario 6/8 dalla lunga distanza. Se il suo sviluppo fisico proseguirà e riuscirà a mantenere questa pericolosità perimetrale, Frosini potrebbe diventare un’ala moderna estremamente interessante, in grado di aprire il campo e punire le difese con costanza.

THIAGO VILLAR CRISTOBO (Crocetta Torino | P/G | 189cm | 2006)

Talento argentino classe 2006, il playmaker di 189cm si è messo in luce alle finali nazionali. Dotato di grande controllo del gioco, è capace di gestire i ritmi della squadra con lucidità e leadership, mostrando una sorprendente solidità fisica per la sua età. La sua esplosività e forza atletica si sono tradotte in penetrazioni al ferro di grande impatto, anche contro difensori più strutturati fisicamente, e in schiacciate, alcune delle quali arrivate persino a difesa schierata. Il suo rendimento è stato costante per tutto il torneo, come dimostrano i 15.4 punti di media. Trascinatore della sua squadra, è stato protagonista di un percorso sorprendente che ha portato il gruppo a un risultato storico: l’accesso ai quarti di finale. Per compiere un salto di qualità d’obbligo e diventare un playmaker più temibile, dovrà lavorare sul tiro da tre punti: durante le finali ha chiuso con un 17.6% dalla lunga distanza, una percentuale troppo bassa per un giocatore del suo ruolo.

CARLO TRIGIANI (Crocetta Torino | G | 187cm | 2009)

Carlo Trigiani è stato senza dubbio una delle sorprese di queste finali nazionali. Nato nel 2009, è tra i giocatori più giovani del torneo, ma ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista con la maglia del Don Bosco Crocetta (21:14 minuti di media). Guardia dal carattere deciso, ha impressionato per la personalità in campo e, soprattutto, per l’eccellente tiro da fuori: ha chiuso il torneo con un brillante 46.7% da tre punti in cinque partite, dimostrando mano educata e grande fiducia nei propri mezzi. Nonostante i tre anni sotto età e un fisico ancora esile, Trigiani non si è mai tirato indietro. Le sue qualità tecniche emergono chiaramente, ma è evidente che abbia ancora ampi margini di crescita. Il prossimo step per lui sarà quello di migliorare il ball handling, in modo da diventare più pericoloso palla in mano, crearsi con maggiore continuità spazi per il tiro e leggere meglio le difese. Altro aspetto chiave per la sua evoluzione sarà l’incremento della massa muscolare, fondamentale per reggere l’urto fisico in difesa e competere a livelli sempre più alti. Se saprà lavorare in questa direzione, non è difficile immaginare Trigiani come uno dei protagonisti delle future Finali Nazionali U19.

FEDERICO STOCH (Pistoia Basket | P/G |198cm | 2006)

Federico Stoch ha aperto le Finali Nazionali con una prestazione destinata a restare negli occhi di tutti: 40 punti e 9 rimbalzi contro Don Bosco Crocetta. Guardia classe 2006 di 198cm, Stoch si è subito imposto come uno dei talenti più esplosivi del torneo, mostrando un mix di talento offensivo, fisicità e personalità che lo rendono un prospetto da seguire con grande attenzione. Nonostante la sua squadra non sia riuscita a superare il girone, chiuso all’ultimo posto, il suo impatto è stato evidente: 19.7 punti di media in tre partite, con grande varietà di soluzioni offensive e una visione di gioco già evoluta per il ruolo. Stoch è un esterno moderno, capace di colpire dal perimetro, attaccare il ferro e creare per sé e per i compagni. Resta la curiosità di vederlo inserito in un contesto più competitivo, dove potrebbe mettere ancora più in mostra il suo potenziale e confrontarsi con obiettivi più ambiziosi. Le qualità ci sono tutte: ora il prossimo passo sarà la continuità ad alto livello.

ANTONIO NOVORI (Pistoia Basket | G/A | 197cm | 2007)

Antonio Novori è uno di quei giocatori che colpisce subito per il potenziale ancora inespresso ma chiaramente presente. Ala del 2007 di 196cm, Novori è un talento ancora grezzo, ma dotato di braccia lunghissime, atletismo naturale e ampi margini di miglioramento che lo rendono un prospetto estremamente interessante in ottica futura. Alle Finali Nazionali ha fatto registrare una media di 18.7 punti a partita, con un high di 33 punti contro Verona nella fase a gironi. Una prestazione che ha confermato la sua capacità di accendersi e incidere pesantemente anche contro difese organizzate. Se riuscirà a sviluppare ulteriormente il proprio gioco e affinare gli aspetti tecnici e tattici, Novori ha tutte le carte in regola per diventare un elemento importante nel panorama cestistico italiano. Un progetto da seguire con attenzione nei prossimi anni.

Lorenzo Volpato | GIRONE D (Derthona Tortona, Pallacanestro Reggiana, Aquila Trento, BluOrobica Bergamo)

ANDRIJA JOSOVIC (Derthona Tortona | A | 204cm | 2006)

Il prospetto di nazionalità montenegrina ha concluso con 12.5 punti e 6.0 rimbalzi di media a partita il percorso dell’Allianz Derthona Basket in queste finali nazionali, mancando l’ambizioso obiettivo di ripetere la finale scudetto della passata stagione. Già noto anche in ambito europeo per le esperienze in prestito in NextGen Euroleague con l’Olimpia Milano e per gli appuntamenti estivi con la maglia della nazionale, è un’ala grande versatile con punti nella mani. Fin dai primi possessi di ogni partita, la squadra lo ha cercato attivamente per attivarlo quanto prima, riconoscendo il suo ruolo fondamentale negli equilibri del sistema. Da segnalare una maggiore consapevolezza dei propri mezzi al tiro da tre punti, con canestri ad alto grado di difficoltà realizzati con movimenti fluidi e più naturali tali da far sembrare le conclusioni gesti automatici del suo repertorio. Consapevolezza che potrà accelerare il processo di transizione da ala interna, pericolosa spalle a canestro e dalla forte presenza a rimbalzo, ad ala completa che possa dire la sua anche in tutte le situazioni di fronte canestro.

EDOARDO DI MEO (Derthona Tortona | P/G | 186cm | 2008)

Mancino classe 2008, si è già messo in mostra con la maglia azzurra come elemento del reparto guardie della nazionale italiana all’ultimo Europeo U16. Giocatore che si distingue per grande pulizia tecnica, dotato di un’ottima meccanica di tiro e di equilibrio nelle letture offensive, riuscendo a risultare importante nell’economia della partita in situazioni predefinite senza dover forzare la ricerca del canestro. Atleticamente non spicca in nessun aspetto, ragione per cui difficilmente lo si è visto ricercare contatti per ottenere vantaggi. Per Derthona è riuscito ad essere un’importante opzione perimetrale, chiudendo la settimana romana con oltre il 44% da tre punti e segnando canestri pesanti, sia mettendosi in proprio dal palleggio sia facendosi trovare pronto sugli scarichi. Nella sconfitta ai quarti di finale contro Stella EBK Roma non è riuscito a modificare il trend negativo che ha coinvolto tutta la squadra, concludendo con 0 punti e un complessivo 0/5 dal campo. Per quanto riguarda la metacampo difensiva, ha colmato alcune delle sue carenze, guadagnandosi la possibilità di essere decisivo in attacco.

IMRAN SULJANOVIC (Pallacanestro Reggiana| G | 204cm | 2006)

Fresco di annuncio del suo imminente trasferimento alla St. John’s University sotto la guida di coach Pitino, il nazionale austriaco si è presentato alla competizione con una prova convincente da leader nella spareggio contro BSL San Lazzaro a Pisa. Elemento indispensabile per l’attacco reggiano grazie alla capacità di segnare in qualsiasi momento della partita e alla verticalità a rimbalzo, ha rappresentato una costante minaccia per le difese avversarie, già costrette a fronteggiare la presenza di El Hadji Deme nel pitturato. Prospetto dall’elevato potenziale per via di un fisico fuori scala per il suo ruolo che gli consente di concludere sopra al difensore, tirando con naturalezza ogni volta che riceve palla. Questo vantaggio, però, lo porta talvolta ad accontentarsi al primo tiro disponibile, rinunciando attaccare realmente la difesa. In difesa, garantisce un apporto considerevole nella protezione del ferro, con stoppate in recupero. Nella fase a gironi ha superato i 20 punti in tutte e tre le partite disputate, mentre nello spareggio contro Don Bosco Crocetta non è riuscito ad accendersi.

EL HADJI DEME (Pallacanestro Reggiana | A/C | 212cm | 2007)

Reduce dalle finali della Youth Basketball Champions League a Manisa, il Big man titolare della Pallacanestro Reggiana non ha inciso come ci si aspettava nell’ultimo atto del campionato U19, probabilmente condizionato dalle fatiche dell’impegno europeo. Dopo un esordio sconcertante contro Derthona, è salito di tono macinando prestazioni consone al suo potenziale, almeno se si analizzando i numeri prodotti, in particolare registrando due doppie doppie da 16 punti e 14 rimbalzi. Tuttavia, è da evidenziare come siano venute a mancare alcuni dei suoi tratti distintivi: in attacco ha faticato ad aprire il campo con efficacia, tirando con un magro 1/11 dalla lunga distanza, e non ha inciso in campo aperto. Le valutazioni sul rendimento di Reggio Emilia vanno lette anche alla luce dello sforzo fisico richiesto dal doppio impegno, particolarmente gravoso per i giocatori dalla struttura fisica più importante come Deme.

DENIS BADALAU (Aquila Trento | A | 202cm | 2006)

L’ala rumena, che ha recentemente concluso il percorso di formazione italiana, è stata assoluta protagonista della cavalcata di Trento fino alla finale contro l’Olimpia Milano, squadra con cui si era laureato campione d’Italia nella scorsa edizione. Le qualità atletiche e balistiche del numero 27 di Trento hanno messo in luce la sua appartenenza a una categoria superiore, nonostante una stagione caratterizzata da alti e bassi. La prima parte dell’annata è stata segnata da un lungo stop per infortunio ma i mesi successivi gli hanno permesso di raggiungere traguardi significativi, come l’esordio con la nazionale maggiore rumena e i primi punti in Eurocup e Serie A. Premiato come top scorer della manifestazione con 110 punti in 7 partite e inserito nell’All-Tournament Team, l’ex giocatore di Milano ha impressionato per la sua capacità di impattare ogni partita sotto il profilo agonistico. Ha dimostrato una grande personalità nel prendersi i tiri, accompagnata da uno strapotere fisico a rimbalzo offensivo, volando più volte sopra il ferro per correggere tiri e guadagnare extra possessi. Nella finalissima contro i suoi ex compagni di squadra ha avuto un impatto ridotto, complice la marcatura serrata di Garavaglia e la presenza di Suigo nei pressi del ferro.

CHEICKH NIANG (Aquila Trento | G | 191cm | 2008)

Ultimi mesi di crescita esponenziale da parte del classe 2008, culminati con una prestazione di grande personalità in finale contro Milano, dove è stato il miglior marcatore di Trento con 16 punti alla sirena finale. Secondo violino offensivo alle spalle di Badalau, per certi tratti del torneo è stato immarcabile: esplosività straripante, motore superiore per la categoria e crescente fiducia nel prendersi responsabilità nei momenti chiave della partita. Il suo bottino personale al termine della competizione conta sei partite concluse in doppia cifra sulle complessive sette giocate. Dopo le ottime impressioni lasciate nella sua prima partecipazione alla NextGen Euroleague, il fratello di Saliou si conferma un atleta invidiabile su entrambi i lati del campo, che sta integrando gradualmente nuovi aspetti al suo gioco per aumentare la propria pericolosità offensiva. Rimangono parte integrante della sua attuale interpretazione di gioco errori per eccessiva foga e frutto di superficialità. La sua attitudine a sfruttare la propria dominanza atletica ha permesso a Trento di alzare l’intensità difensiva, un elemento decisivo per raggiungere la finale scudetto. 

ALESSANDRO DORE (BluOrobica Bergamo | PG | 186cm | 2006)

Proveniente dalla passata stagione giocata in doppio tesseramento tra la Dinamo Sassari e il Sef Torres Sassari (Serie C), da quando si è unito alla Blu Orobica Bergamo si è affermato come giocatore di riferimento tecnico e morale. Playmaker dalla buona creatività ma con carenze fisiche importanti, sviluppa il suo gioco offensivo principalmente con la palla in mano. Infatti, eccetto qualche chiamata sporadica di uscita dai blocchi, necessita del possesso del pallone per far emergere le sue qualità di scorer e creatore di gioco. È molto abile a sbilanciare il proprio difensore grazie ad una buona proprietà di palleggio e ad una struttura fisica dotata di baricentro basso, funzionale per cambiare velocità e direzione più rapidamente rispetto agli altri avversari. Tra gli aspetti positivi mostrati in queste finali nazionali vi è sicuramente l’ampio range di tiro, segnando anche da distanze considerevoli, con il quale è riuscito a sopperire le difficoltà emerse nell’attacco bergamasco nel creare vantaggi e costruire tiri aperti. Nel lato difensivo sono sorte tante difficoltà, originate da una limitata fisicità che lo ha portato ad essere attaccato in post basso, costringendolo spesso a spendere falli per non regalare canestri facili e a trovarsi in ritardo in diverse situazioni.

LORENZO LEONI (BluOrobica Bergamo | A/C | 202cm | 2006)

La scorsa estate ha partecipato all’Europeo U18 di categoria in Finlandia, riuscendo a rientrare nei 12 prospetti convocati da coach Sodini. Il profilo del giocatore prevede un lungo con poco atletismo e verticalità che fa dell’aggressività, potenza ed intensità sul parquet i suoi punti di forza. A livello tecnico non dispone di un tiro piazzato affidabile, così come dimostrano le zero conclusioni tentate dal perimetro e il complessivo 4/7 dalla lunetta, mentre riesce ad essere efficace con interessanti movimenti in avvicinamento che combinano la capacità di assorbire i contatti a proprio vantaggio e un buon tocco nel concludere l’azione. Nelle tre gare del girone D ha prodotto 10 punti di media a partita in circa 22 minuti, fornendo prestazioni di sostanza in cui ad emergere è stata la sua presenza fisica in entrambi i lati del campo, più che giocate tecnicamente raffinate o spettacolari. Rispetto all’esperienza europea, il minor livello atletico del contesto italiano gli ha consentito di avere un impatto più evidente sul gioco.

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